Con provvedimento del 15 gennaio 2019, il Tribunale di Forlì ha accolto il ricorso presentato da una dipendente di un’agenzia assicurativa e dalla FISAC-CGIL contro la illegittima applicazione dell’accordo di un CCNL sottoscritto da SNA con organizzazioni sindacali non rappresentative del settore assicurativo.
L’applicazione generalizzata di un contratto collettivo a livello aziendale è consentita dall’ordinamento, solo se ambedue le parti del CCNL, al quale il datore di lavoro aderisce, presentino una rappresentatività sindacale effettiva.
In attesa delle motivazioni, si può già affermare che il Tribunale sembra aver accolto la tesi sostenuta dalla FISAC-CGIL.
Un grande ringraziamento va alla lavoratrice che grazie alla sua determinazione nel rivendicare i propri diritti, con l’aiuto del suo sindacato e della professionalità dell’avv. La Macchia e dei suoi collaboratori, ha contribuito al raggiungimento di un risultato che rappresenta un altro passo avanti per il riconoscimento dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori dell’appalto assicurativo.
Sono passati più di 4 anni da quando scrivevamo che anche a Forlì una parte di assicuratori tentava di applicare questo accordo da loro definito contratto collettivo di lavoro, sostanzialmente riducendo condizioni economiche e normative ai propri dipendenti. Fu stipulato fra il Sindacato Nazionale Agenti (SNA) e la Federazione Italiana dei Sindacati Autonomi dei Lavoratori Stranieri (Fisals) e la Federazione sindacale industria commercio artigianato (Fesica), fino a quel momento sconosciuti nel settore assicurativo e con rappresentatività inesistente; nacque contenendo innumerevoli e macroscopici profili di illegalità e costituzionalità, con l’obiettivo di negare diritti e creare dumping nel settore, tentando addirittura di chiedere la restituzione di stipendi già pagati. Ennesimo caso di pirateria contrattuale, sempre da noi contrastato, che riafferma l’esigenza di regole certe sulla democrazia sindacale in cui sia definito con chiarezza chi rappresenta chi, ed in questo la certezza che chi siede al tavolo e firma accordi deve avere una rappresentatività che rappresenta la maggioranza dei lavoratori interessati a quell’accordo attraverso la certificazione delle iscrizioni ed il voto democratico dei lavoratori. A tal proposito continuiamo a rilanciare l’idea di una legge sulla democrazia, rappresentanza e rappresentatività sindacale che si ispiri anche all’accordo interconfederale del 10 gennaio 2014.
FISAC FORLI’ CGIL FORLI’
Massimo Bianchi Paride Amanti