La Camera del lavoro di Forlì nasce il 29 dicembre 1901 aggregando i lavoratori a prescindere dalla loro categoria, la prima sede viene aperta in un locale messo a disposizione dal Comune di Forlì, oltre ad una donazione dello stesso di 1.500 Lire, in Via delle Orfane, oggi via Anita Garibaldi. Nell’atto costitutivo si legge:
“…… la Camera del Lavoro non rappresenta esclusivamente gli interessi delle classi operaie, ma con questi e sopra di questi gli interessi dell’intero paese…….”.
Nel 1911 a fronte di una fortissima divergenza per definire se la proprietà delle trebbiatrici spettava ai braccianti o ai mezzadri, si crea una spaccatura insanabile fra la componente socialista e quella repubblicana che porta alla scissione.
La Camera del lavoro (di matrice socialista) si trasferisce in via Aurelio Saffi oggi Corso Diaz. Durante il fascismo le Camere del lavoro vengono chiuse e l’attività sindacale si svolge in clandestinità.
Immediatamente dopo la liberazione di Forlì avvenuta il 9 novembre 1944 la Camera del lavoro riapre i propri uffici in Via delle Torri sopra l’attuale Banca Nazionale del Lavoro, dove aveva sede il Sindacato Fascista dell’Industria.
Pochi mesi dopo, nel corso del 1945, la Camera del Lavoro di Forlì si trasferisce in Piazza Saffi presso Palazzo Albertini che in precedenza, durante gli anni del regime, era stata la sede del Partito fascista. E’ un fatto di grande valore simbolico che sottolinea il passaggio dalla dittatura alla democrazia. In seguito alle tensioni cresciute all’interno del movimento sindacale a partire dal 1947, nel volgere di un paio di anni avvengono le uscite dalla Camera del lavoro unitaria della componente cattolica e di quella repubblicana, che dopo prime esperienze con differenti denominazioni daranno vita a Cisl e Uil.
La Cgil continua a mantenere la propria sede a Palazzo Albertini. Nell’ottobre del 1954 il Governo Scelba sfratta tutte le organizzazioni dagli edifici pubblici. Il 4 novembre dello stesso anno il consiglio delle leghe della Camera del lavoro di Forlì decide la disobbedienza civile non violenta contro legge Scelba. Nell’aprile del 1955 lo sfratto diventa esecutivo e la Polizia viene incaricata di effettuare lo sgombero anche con l’uso della forza e l’irruzione nella sede della Camera del lavoro di Piazza Saffi. In quella giornata, con le forze dell’ordine già schierate, la Lega delle Cooperative emette un comunicato nel quale si dichiara disponibile ad ospitare provvisoriamente, nella propria sede, gli uffici della Camera del lavoro. Immediatamente la CGIL di Forlì accetta e passando fra le forze dell’ordine si snoda un lungo serpentone di sindacalisti con in testa il Segr. della Camera del Lavoro Sergio Flamigni. Portando a mano tavoli e sedie gli uomini del sindacato si trasferiscono presso la Lega delle Cooperative situata in Via P. Maroncelli angolo via Ercolani acclamati dai lavoratori che attendevano in Piazza del Duomo.
Il 21 ottobre 1956, viene inaugurata la nuova sede della CGIL di via P. Maroncelli 34 in un nuovo edificio costruito con il volontariato e le sottoscrizioni popolari, comprendente il Teatro Romagna che diverrà per decenni un punto di riferimento della vita politica, sociale e culturale della Città; nel volantino della inaugurazione si legge “……. E’ un capitolo che è iniziato due anni fa, il 4 novembre 1954, nel giorno in cui il consiglio generale delle Leghe e dei Sindacati della Camera Confederale del Lavoro della nostra provincia lanciò un drammatico appello ad ogni onesto lavoratore e sincero democratico. Il padronato italiano, servendosi del Governo Scelba, aveva sferrato un attacco alla democrazia Italiana partendo da uno dei suoi principali capisaldi: Il Sindacato Unitario. ….” . La CGIL di Forlì è rimasta in Via Piero Maroncelli 34 fino al 9 Agosto 2007 per trasferirsi nell’attuale sede di Via Pelacano 7; nella targa posta all’ingresso si legge: “ Un ringraziamento e un pensiero riconoscente a tutte le lavoratrici ed i lavoratori che con impegno e sacrificio costruirono negli anni ’50, la sede della CGIL di Via Piero Maroncelli, che oggi ci ha consentito di realizzare questa nuova casa”.
Andiamo alle radici, ascoltiamo da Luciano Lama, la storia della CGIL