Rispetto al tema emerso sulla stampa e relativo al bando accoglienza profughi del comune di Portico di Romagna, cogliamo l’occasione per precisare alcuni aspetti a nostro avviso importanti rispetto alla messa all’asta dei servizi finalizzati all’accoglienza.
Fermo restando che è più che legittimo che l’Amministrazione Comunale possa autonomamente effettuare tutta o una parte dei servizi di accoglienza , ciò che non ci convince è che la parte dei servizi messi all’asta venga sottoposta al criterio del “prezzo più basso” lasciando spazio ad una speculazione che nei fatti può determinare non solo una scarsa qualità del servizio ma anche peggiori condizioni per i lavoratori che saranno chiamati a svolgere quei compiti.
Per queste ragioni riteniamo che così come previsto nel Patto per il Lavoro sottoscritto il 20 luglio 2015, tra CGIL CISL UIL, Parti Sociali, Regione ed Istituzioni dell’Emilia Romagna; vi debba essere quale criterio guida non “il prezzo più basso” ma “l’adeguatezza del valore economico dell’offerta” per evitare che le aziende maggiormente qualificate vengano penalizzate da chi basa la propria competitività esclusivamente sull’abbassamento delle retribuzioni dei lavoratori impiegati nell’appalto con il rischio anche del mancato rispetto dei Contratti nazionali di lavoro e delle norme di sicurezza.
Per tali ragioni crediamo sia opportuno definire regole omogenee con l’Unione dei Comuni in linea con i principi del Patto per il lavoro, contenuti già richiamati anche nell’accordo sottoscritto con il Comune di Forlì.
Per questo chiederemo un incontro all’Unione dei Comuni, nei singoli Comuni durante il confronto per i bilanci 2016, abbiamo già presentato le nostre richieste, al fine di avviare al più presto il confronto per la definizione di un protocollo omogeneo su tutto il territorio per la stesura di bandi di gara che tengano insieme i principi della legalità della trasparenza e della qualità del lavoro.
Forlì, 14.04.2016
CGIL CISL UIL Forlì
P. Amanti – V. Treossi – L. Foschi