Si susseguono ogni giorno voci sempre più insistenti di trattative per la cessione della rete di vendita SMA SIMPLY ad altri gruppi ( conad, gross, gruppo arena) fra le varie ipotesi c’e quella vendere a diversi altri player della distribuzione moderna organizzata, a pezzi e a rate, molti se non tutti i più di 250 punti vendita a gestione diretta.
Le recenti cessioni perfezionate sulla piazza di Roma, sono avvenute senza accordo con il sindacato territoriale: ciò ha comportato un sensibile peggioramento delle condizioni normative e salariali dei lavoratori interessati.
Il gruppo ARI sta attraversando una profonda crisi da ormai 10 anni; i continui piani di rilancio commerciale, annunciati ogni volta con toni entusiastici, si sono rivelati fallimentari.
L’unico risultato che l’azienda si può intestare è quello di aver tagliato il costo del lavoro, creando un profondo senso di sfiducia fra gli addetti che vivono e lavorano senza certezze sul loro futuro.
FILCAMS, FISASCAT e UILTUCS da più di due anni rivendicano il diritto di poter conoscere le reali intenzioni della famiglia Mulliez rispetto alle prospettive (se ve ne sono) della azienda nel mercato italiano.
per queste ragioni abbiamo richiesto l’intervento del ministero dello sviluppo economico; per queste ragioni abbiamo risollecitato la direzione aziendale a fare chiarezza una volta per tutte sul destino di uno dei principali attori della distribuzione moderna organizzata.
SMA SIMPLY continua a fornire informazioni parziali e poco attendibili, evitando qualsiasi confronto di merito per ricercare soluzioni condivise per la gestione della fase di crisi e, fatto ancor più grave, alle richieste sindacali di fornire un’informazione univoca circa le paventate cessioni di supermercati ed IPER risponde con la totale incapacità di impedire che siano i suoi stessi preposti a veicolare illazioni che gettano nel panico ogni giorno le lavoratrici e i lavoratori.
Questa fase di incertezza caratterizzata solo da rumors che si rincorrono senza che vi siano prese di posizione ufficiali da parte del management, deve finire subito!
per questo motivo e per dire no a cessioni e dismissioni che non conservino tutti i diritti dei lavora-tori coinvolti, per difendere l’attuale perimetro della rete di vendita, per chiedere un piano di rilancio serio e convincente,
FILCAMS, FISASCAT E UILTUCS
proclamano:
8 ore di sciopero, intera giornata o turno di lavoro, da articolare a livello territoriale dal 19 aprile al 2 maggio
astensione dalle prestazioni di lavoro straordinario o supplementare con particolare riferimento a quelle richieste nelle giornate domenicali e festive. Nei prossimi giorni si terranno assemblee informative nei luoghi di lavoro.