Officine Maraldi Bertinoro: si apre la strada del fallimento
Dopo mesi di trattative è arrivato l’annuncio del fallimento per Officine Maraldi di Bertinoro: la storica realtà facente parte del gruppo Sfir che proprio quest’anno avrebbe festeggiato i 70 anni di attività, si è attivata per presentare i libri in Tribunale, dichiarando il fallimento dell’azienda che fino ad oggi ha dato lavoro a oltre 50 persone nel settore dell’Oil & Gas.
Nelle ultime settimane si erano susseguite le voci di un interessamento all’acquisizione da parte di una cordata irachena, non concretizzatasi a causa delle difficoltà e delle tempistiche necessarie per ottenere le autorizzazioni dal governo iracheno allo spostamento delle risorse finanziarie necessarie per sostenere il salvataggio e il futuro industriale dell’azienda.
Questa notizia, discussa negli scorsi giorni in assemblea sindacale, è stata accolta con sconforto dai lavoratori che, oltre ad avere alcune retribuzioni in arretrato, rischiano concretamente di perdere il posto di lavoro e la sicurezza economica per se’ e le loro famiglie.
Arriva dunque l’annuncio del fallimento di Officine Maraldi, con richiesta al Tribunale di esercizio provvisorio delle attività per permettere di portare a termine le ultime commesse.
In questo contesto la richiesta delle maestranze è quella di ricevere anticipatamente la retribuzione mensile per evitare il rischio di vedere altri stipendi perdersi nei lunghi tempi di un fallimento.
I lavoratori e il Sindacato ritengono che questo breve periodo debba essere utile per capire se esistono soggetti interessati ad acquisire le Officine Maraldi e consentirne la continuità per l’azienda e per i lavoratori, e scongiurare così ulteriori perdite di posti di lavoro.
La Fiom-Cgil, la Uilm-Uil e tutti i lavoratori chiedono alle istituzioni del territorio di interessarsi alle vicende di questa storica realtà, e di farsi parte attiva nel tentativo di salvare le Officine Maraldi.
Il territorio di Forlì risente ancora degli strascichi della crisi, con centinaia di lavoratori con buste paga in arretrato e che rischiano di perdere il posto di lavoro, dopo che nel 2016 oltre 300 metalmeccanici sono stati licenziati a causa della crisi o della chiusura della propria azienda. Non ci si può permettere altre chiusure.
Forlì, 23 maggio 2017