Nuova vita ai Diritti

La Cgil di Forlì, in linea con la Cgil nazionale, porta avanti il progetto della “Carta dei diritti universali del lavoro”, una proposta di legge di rango costituzionale che regolamenta le normative sul lavoro e soprattutto, dichiara Paride Amanti, segretario della Cgil forlivese, “riunifica il mondo del lavoro oggi profondamente diviso da leggi che separano il pubblico dal privato, gli autonomi dai subordinati, superando tutte le disuguaglianze e ponendo il diritto in capo alla persona indipendentemente dalla tipologia contrattuale, dal settore di appartenenza e dimensione aziendale”.

La prima fase dell’attuazione del progetto, che si è appena conclusa, prevedeva la promozione e la richiesta di appoggio da parte dei propri iscritti in tutte le Cgil italiane. Gli obiettivi iniziali erano quindi due: da una parte promuovere la “Carta dei diritti” e dall’altra proporre dei referendum abrogativi riferiti alle leggi vigenti.

In Italia sono quindi state organizzate 41 mila assemblee per divulgare questi obiettivi, a cui hanno partecipato più di un milione di lavoratori. Nel solo circondario di Forlì le assemblee sono state 454 e le persone presenti 13.508, “senza contare i numerosi presenti non iscritti alla Cgil”, precisa Amanti.

Il 98% dei partecipanti alle assemblee forlivesi ha espresso piena approvazione sulla proposta sia della carta che dei referendum abrogativi. “Procederemo allora – dice Amanti – partendo dal 9 aprile con una campagna di raccolta firme”. “Saremo presenti in tutti i comuni italiani e a Forlì in particolare nelle piazze, durante i mercati comunali, in tutte le Camere del Lavoro, di fronte alle mense pubbliche e nei supermercati, fino all’8 di luglio. In concomitanza partirà anche una campagna mediatica nazionale.

I referendum abrogativi proposti da Cgil sono tre: “Il primo – spiega Amanti – servirà per eliminare il sistema dei voucher, il cui utilizzo ha portato un aumento della precarietà dei lavoratori. Ci tengo a precisare che in Emilia Romagna nel 2015 sono stati 15 milioni i voucher emessi e a Forlì siamo oltre un milione. Il secondo riguarda l’assegnazione di appalti; con questo referendum vogliamo garantire che, in caso di mancato pagamento dei dipendenti da parte dell’azienda che ha vinto l’appalto, sia il committente stesso a rispondere in solido, facendosi carico degli stipendi. L’ultimo referendum riguarda l’abrogazione delle tutele crescenti: verrà ripristinato il concetto per il quale se un lavoratore ha commesso un danno tale per cui è previsto il licenziamento, questo deve essere riconosciuto da un giudice, altrimenti si provvederà al reintegro del soggetto nel posto di lavoro”.

Forlì, 06.04.2016

CGIL FORLI’

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