Varata la piattaforma per il rinnovo del contratto chimico-farmaceutico

Sintesi / LA PIATTAFORMA FILCTEM-CGIL, FEMCA-CISL, UILTEC-UIL per il rinnovo del Contratto  del Settore Chimico-Farmaceutico 2016-2018

1. E’ di 123 euro la richiesta salariale dei sindacati per il triennio 2016 – 2018 soprattutto incentrata al rafforzamento e alla difesa del potere di acquisto dei salari dei lavoratori, delle prestazioni lavorative e delle politiche formative.

Ma c’è di più: si conferma la centralità della distribuzione dei risultati di produttività a livello aziendale e di gruppo e il rafforzamento del “welfare contrattuale” sia nazionale che in azienda.

2. La bassa occupazione che pure si profila anche per i prossimi anni rimane la piaga da combattere: il contratto nazionale e il suo ruolo forte e rinnovato per rispondere alle grandi sfide in atto, può (e deve) contribuire ad affrontare il problema dei giovani che non trovano lavoro e di chi il lavoro lo ha perduto.

3. Ma occorrono relazioni industriali sempre più partecipative e di indirizzo per uno sviluppo, per l’estensione e qualificazione della contrattazione di 2° livello a cui dare più responsabilità e compiti ma anche più strumenti. Relazioni industriali e partecipazione che, peraltro, devono evolvere per coinvolgere sempre più i lavoratori, a partire dal confronto preventivo sui piani industriali, finanziari e gestionali dell’impresa.

In questo senso occorre consolidare e migliorare Osservatori e Comitati aziendali per affidare loro materie come le politiche degli investimenti, progetti di sviluppo, le dinamiche salariali complessive.

4. La formazione poi è un tema sempre più strategico e lo sarà sempre di più sul piano della qualità del lavoro, della stessa prestazione e della professionalità.

Dunque la priorità è l’istituzione della figura del delegato alla formazione e il miglioramento dell’Obc (l’organismo bilaterale per la formazione chimica, n.d,r.) per programmare e indirizzare piani di formazione continua da sviluppare in azienda.

5. Occorre tenere alto il presidio sui temi dell’ambiente, salute e sicurezza, nonostante si siano raggiunti importanti risultati in questi anni grazie soprattutto all’impegno degli Rlssa, per i quali è necessario oggi aumentare a 16 ore la formazione per l’aggiornamento annuo.

Il campo degli appalti poi necessita di un sistema di ulteriori iniziative e controlli sulle metodologie di lavoro e sulle procedure di sicurezza, a cominciare da maggiori informazioni e coinvolgimento sui criteri con i quali vengono concessi gli appalti (la “qualifica” dei fornitori – sostengono i sindacati – deve vedere l’Rlssa e la Rsu in un ruolo attivo).

6. Un nuovo fronte si è aperto anche su tecnologie e prodotti (biotecnologie e nanotecnologie) rispetto alle quali le conoscenze risultano carenti ma in evoluzione: i sindacati propongono l’istituzione di un Comitato nazionale sui nuovi prodotti (biocompatibili e a risparmio energetico) che hanno un impatto sul territorio.

7. Tra i capitoli di rilievo poi quello dei diritti e delle tutele: affrontare i temi dello smart-working, del lavoro flessibile, del telelavoro, del miglioramento delle norme dei congedi (per quello per paternità si propongono 2 giorno in più di permesso retribuito, n.d.r.) e dei permessi per conciliare i tempi di vita con i tempi di lavoro, significa dare risposte concrete alle persone ma anche “ritorni” per la produttività e la qualità del lavoro.

Quanto ai licenziamenti collettivi vanno garantiti a tutti i nuovi assunti le disposizioni previste dagli art. 4, 5, 24 della legge 223/1991 sulla normativa del lavoro. Su i provvedimenti disciplinari, deve essere riconfermato il sistema di tutele previste dal contratto nazionale in materia di progressività e proporzionalità delle sanzioni, così come deve essere affrontato il tema degli strumenti di lavoro che consentono il controllo a distanza dei lavoratori.

8. Per la contrattazione di secondo livello, i sindacati ritengono utile il rafforzamento, la sua estensione e la sua qualificazione attraverso un rinnovamento della normativa del contratto, in un quadro di relazioni industriali che condivida e sostenga tali obiettivi e sviluppi una interrelazione tra i due livelli: bisogna fare una operazione “verità” che chiarisca soprattutto ruolo, compiti, materie, strumenti delegati al contratto di 2° livello (sia aziendale, di gruppo, che territoriale) badando in particolare alle specificità delle imprese a dimensione internazionale. Una struttura più chiara dunque – osservano i sindacati – e nuovi compiti da delegarle, come ad esempio l’organizzazione del lavoro, gli inquadramenti, la formazione, il welfare.

9. Infine proprio il tema del welfare contrattuale, da sempre strumento forte di tutela dei lavoratori che ha visto i chimici esprimere esperienze importanti a livello contrattuale (“Fonchim”, il fondo integrativo di previdenza, e “Faschim” quello relativo alla sanità, n.d.r.). I sindacati in particolare chiedono: 1) di aumentare il contributo aziendale per “Fonchim”per tutti i lavoratori iscritti e di estenderlo a quelli non iscritti; 2) un contributo aziendale al lavoratore da destinare all’assistenza integrativa sanitaria delle famiglie.

(Roma, 15 settembre 2015)

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